Entra in vigore la legge che determina le nuove professioni
con nuovi sbocchi e nuove prospettive per i giovani
Ma chi è e che cosa fa un grafologo? Che formazione deve avere?
La Grafologia diventa professione a tutti gli effetti, nuovo sbocco professionale e ulteriore risorsa per la società e per quanti vogliano intraprendere una professione di servizio. Dal 10 febbraio, infatti, entra in vigore la legge n.4 del 14.01.2013, che definisce i criteri per esercitare legalmente le professioni che non sono organizzate in ordini e albi professionali.
Tra queste, la figura del grafologo avrà finalmente una sua regolamentazione e un posto ufficiale nel vasto panorama delle "nuove" professioni, offrendo in un periodo di crisi, possibilità ai giovani di sviluppare nuove risorse lavorative, inaggiornamento con il resto d’Europa.
Ma chi è e che cosa fa un grafologo? Che formazione deve avere?
"Il grafologo attraverso lo studio della scrittura, offre una preziosa consulenza in vari campi, da quello dell'orientamento agli studi e al lavoro, a quello delle perizie nei tribunali per l'attribuzione di manoscrittura, da quello della consulenza aziendale per la scelta e la gestione delle risorse risorse umane, a quello della scuola, dove il suo intervento è particolarmente utile anche per affrontare correttamente i problemi della disgrafia e della rieducazione della scrittura."
A parlare è Alessandra Millevolte, presidente dell'Associazione Grafologica Italiana, la più numerosa e antica delle associazioni che in Italia raggruppano i grafologi.
Quello della formazione del grafologo è un tema di fondamentale importanza, perche il suo lavoro è molto delicato e richiede preparazione, aggiornamento continuo, serietà professionale, e una rigorosa deontologia.
"La nostra Associazione” continua Millevolte “è da tempo impegnata per garantire un elevato livello di qualificazione a chi intende operare nel campo grafologico, non meno di tre anni di studi e il riconoscimento del ruolo che questa nuova legge assegna alle associazioni professionali come la nostra è un importante passo avanti nella qualificazione della professione. L'obiettivo di "liberare" la grafologia da quanti la discreditano, applicandola senza una adeguata formazione o senza il rispetto delle regole deontologiche, è da oggi più vicino."
Come si sceglie un grafologo? E come si può capire se è serio e preparato?
"L'appartenenza a un'associazione che valuta la preparazione e le competenze prima di ammettere i soci, e ne controlla l'adempimento dell'obbligo alla formazione continua è già un criterio discriminante, anche se certo non esclusivo”.
Ufficio Stampa AGI Marta Volterra marta.volterra@gmail.com
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